09 agosto 2007
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Bastiano e Bastiana, opera del dodicenne Mozart

Tra i boschi di Asiago con l’Orchestra Giovanile di Breganze. Asiago, Località Prunno , 24 agosto 2007

ASIAGO
FESTIVAL 41ma Edizione
BASTIANO E BASTIANA, OPERA DEL DODICENNE MOZART, TRA I BOSCHI DI ASIAGO CON L’ORCHESTRA GIOVANILE DI BREGANZE

Dopo l’applaudito concerto della giovanissima pianista Leonora Armellini (martedì 21 agosto alla Chiesa di San Rocco di Asiago), AsiagoFestival conclude la sua programmazione estiva con la prima opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart, “Bastiano e Bastiana”, che andraà in scena venerdì 24 agosto (ore 21) nel Prunno, ossia in quell’anfiteatro naturale nel bosco che si trova a pochi chilometri da Asiago. Un’opera giovanile interpretata dall’Orchestra Giovanile di Breganze (direttore Martina Pettenon) ed ambientata proprio tra i boschi dove Mozart aveva immaginato la storia dei due pastorelli e del loro amore giovanile.
Un tenero amore che si incrina a causa di un “Lui” attirato dalle lusinghe dal mondo. Una “Lei”
che lo ingelosisce per riconquistarlo. E lo riconquista.
Una storia già nota, si sa, ma se interviene anche un’atmosfera bucolica, un mago-pastore e soprattutto la geniale musica di un dodicenne chiamato Wolfgang Amadeus Mozart, anche la storia più nota del mondo assume colori e toni di grande prestigio.
E così con “Bastiano e Bastiana”, singspiel in un atto (libretto di Friedrich Wilhelm Weiskern, Johann Müller e Johann Andreas Schachtner, dall’opéra-comique “Les Amours de Bastien et Bastienne”) Mozart rivelò alla società viennese del 1768 la sua stoffa di liederista nato, dando all’operina una candida compiutezza stilistica, un tono cordiale e popolaresco che la rende vitale ancora oggi, come dimostreranno ad asiago il soprano Jose Borgo (Bastiana), il tenore Gianfranco Cerreto(Bastiano) e il basso Alberto Spadarotto (mago Colas) che, per la regia di Davide Dolores, faranno rivivere questa breve, ingenua e serena partitura.
La gestazione di questo breve spettacolo coinvolse a metà Settecento una piccola folla di personaggi tra Parigi e Vienna. Nato come parodia del famoso “Devin du village” di Rousseau (1752) ad opera della coppia Guerville-Favart, venne importato a Vienna nel 1764 da due attori, Weiskern e Müller, che prepararono, su commissione del conte Durazzo, il testo tedesco di cui si servì il dodicenne Mozart: non prima però che il salisburghese Johann Andreas Schachtner apponesse gli ultimi ritocchi al libretto dell’operina. La quale, a ulteriore complicazione della vicenda, fu forse rappresentata in casa (o nel giardino) di Anton Mesmer, il medico studioso del magnetismo citato in Così fan tutte : non è dato tuttavia saperlo con certezza, mancando ogni documentazione al riguardo. Nel testo definitivo il tema dell’autentica, innocente vita pastorale di roussoviana memoria, ultima moda tra i soggetti teatrali dell’epoca, si coniuga con scoperti, maliziosi riferimenti alla corruzione e al degrado morale in cui l’amore può incorrere, se attratto nell’orbita del danaro.
L’ideale di semplicità naturale , propugnato dagli illuministi in musica, viene assunto dal giovane Mozart nell’ apparente immediatezza dei sedici numeri di questa partitura. Melodie di incantevole dolcezza e trasparenza si susseguono, nascondendo una maturità di scrittura già notevole, capace di coniugare magistralmente l’arte con la natura; raggiunti a dodici anni, senza apparente sforzo, questi risultati corrispondono al progetto estetico dell’Illuminismo maturo, cui Mozart terrà fede sino alle ultime opere. Tra gli aspetti più rilevanti della partitura si considerino l’invenzione melodica originale e pregnante, l’economia tematica già notevole, la vivacità ritmica e l’eufonia nella scrittura orchestrale (prossima alle sinfonie giovanili), la costruzione di arie ‘in miniatura’ perfettamente chiaroscurate, tramite l’inserimento di una sezione contrastante. Globalmente questo Singspiel rappresenta quanto di più originale il giovane compositore andasse componendo per il teatro in quegli anni, attingendo – nonostante l’apparente semplicità e immediatezza dell’espressione – a un grado di complessità di scrittura già del tutto personale; vi si trovano gesti vocali di carattere buffo degni dei capolavori della maturità, come quello che segnala lo scatto d’orgoglio di Bastienne, quando Colas osa supporre che anche lei possa essere infedele (“Würd’ich auch wie manche Buhlerinnen”). A un altro luogo della maturità mozartiana, al Flauto magico , rimanda invece la decisione di Bastien di uccidersi, se non potrà avere l’amore di Bastienne: sembra di sentire i propositi di Papageno, e infatti anche in questo caso il suicidio è solo annunciato. Viene quindi descritto l’incedere un po’ vacuo dell’incostante Bastien, mentre poco dopo il mago Colas esibisce i suoi poteri tra le formule esoteriche di un’aria memorabile (“Diggi, Daggi, schurry, murry”), ambientata, in perfetta maniera Sturm und Drang , nell’atmosfera cupa del do minore, e felicemente controbilanciata dal brano seguente, l’intenso, sereno minuetto di Bastien “Meiner Liebsten schöne Wangen”, creando così un dittico inferi/campi elisi omologo all’ Orfeo ed Euridice gluckiano.
ASIAGOFESTIVAL è organizzato dall’Associazione Culturale “Amici della Musica di Asiago” – “Fiorella Benetti Brazzale”, in collaborazione con la Parrocchia di S. Matteo, con il contributo e la collaborazione della Città di Asiago, Assessorato Turismo e Cultura. Fondamentale è il sostegno offerto da Banca Popolare di Vicenza, Burro delle Alpi – Alpilatte, Gran Moravia, Bassan Bernardo e Figli, e Rigoni di Asiago .
Venerdì 24 Agosto – ore 21.00
ASIAGO – Località Prunno
“Bastiano e Bastiana” di W.A. Mozart Orchestra Giovanile di Breganze direttore: Martina Pettenon
soprano: Jose Borgo
tenore: Gianfranco Cerreto
basso: Alberto Spadarotto
regia: Davide Dolores
– ingresso libero -.
Info per la stampa: 335.8223010 (Marina Grasso)