Jean Guillou, organista titolare dei grandi organi di St. Eustache, è innanzittutto un compositore che ha saputo estendere considerevolmente i limiti tecnici dell’esecuzione strumentale, per elaborare e sviluppare, già dalla sua giovane età, più o meno segretamente, un mondo musicale singolare e di una grande individualità, ma che la notorietà dell’interprete ha lasciato per un po’ di tempo nell’ombra.
Questo universo del compositore Jean Guillou ci sembra debba essere valorizzato al pari della notorietà di interprete.
Una tesi di dottorato fu sostenuta alla Sorbona da Jean-philippe Hodant, intitolata “Rhétorique et Drammaturgie dans l’ouvre musicale de Jean Guillou” lavoro consacrato notoriamente allo studio di tre composizioni maggiori “La Chapelle des Abimes” “Judith-Symphonie” per mezzo soprano e grande orchestra e “Hypérion”. Il postulato di questa tesi era di dimostrare che l’arte di Jean Guillou consiste nella creazione di una retorica musicale autonoma che si coniuga a un discorso letterario: narrazione musicale che racchiude e contiene dei gesti drammatici, che si fa stilizzazione drammaturgia consegnando un linguaggio perfettamente strutturato, che si confonde in uno stesso gesto poetico.
È’ in questo senso che Jean Guillou tende a progettare un nuovo organo, più poetico e più ricco, scoprendo la natura multipla e complessa di questo strumento. È innanzitutto creatore di un modo innovativo di costruire lo strumento e ne sono espressione gli organi di “L’Alpe d’Huez”, del “Chant d’oiseaux” di Bruxelles, del Conservatorio di Napoli e della “Tonhalle a Zurigo”. Questa concezione dell’organo è peraltro la chiave della sua opera “L’orgue, Souvenir et Avenir” che è alla sua terza edizione. Questo libro evoca tutta la storia dell’organo dal III terzo secolo fino ai giorni nostri, fino alla descrizione dei suoi strumenti e del suo “Orgue a Structure variable”. Con il suo nuovo progetto, per la sala dei concerti di Tenerife, di un organo diviso in 6 casse e 12 corpi sonori, Jean Guillou inventa l’organo drammaturgico, giocabile su una console di 4 tastiere , ma anche da 12 organisti.
Attraverso il suo insegnamento al “Meister Kursus” di Zurigo, dal 1970, ha formato organisti di tutto il mondo.
Pianista, Jean Guillou, resuscita la sonata per piano di Julius Rubke, alunno di Lizt, morto a 24 anni dopo aver lasciato due capolavori: “Cette Soane pour piano” e la “Sonate pour orgue” che Jean Guillou fu il solo ad aver registrato e interpretato insieme in concerto. Ha anche inaugurato nel 2002 al Teatro Olimpico di Vicenza e all’Opera royal di Versailles, Le Piano-Pedalier Borgato.
Oltre a numerosi testi e poemi, ha scritto il testo per “Alice au Pays de L’orgue”, oltre che i poemi per le sue “Cantates Aube” per 12 voci e l’organo, il “Poème de la Main” per soprano e piano e anche “Echo” per Choeur e insiemi strumentali.
Nel 2002, creò il suo “Colloquio n. 7” per piano ed organo, in occasione dell’inaugurazione della Philarmonie de Dortmund, e il “Colloquio n. 8” per Marimba e Organo nel 2003
S’interessa particolarmente del legame dell’organo con altri strumenti e infatti Jean Guillou ha scritto 5 concerti per Organo e Orchestra, delle opere per violoncello e organo, Viola e organo, Trombette, clarinetto.
Philips che ha fatto riscoprire in 9cd tutte le sue registrazioni realizzate dagli anni 1960 agli anni 1970, propone anche una parte delle sue opere per organo e altri strumenti e delle seu trascrizion in altri 7cd. Inoltre Jean Guillou ha registrato l’integrale Bach, un cd con il doppio piano Borgato e un cd interamente dedicato a Mozart.